21/08/10

Succede.

Succede che non butti giù un rigo da tre anni. Poi una notte, tarda notte, ti distendi sul letto e un'esclamazione ti esplode nel cervello. Succede che quella esclamazione venga poi seguita da una scena. Succede. Succede che pensi di scrivere il tutto la mattina dopo ma, continuandoti a rigirare tra le lenzuola, non riesci a liberarti di quella scena. Succede. Succede che la scena si schiarisce sempre di più, fino a tenerti sveglio, a guardare con gli occhi socchiusi il buio intorno. Succede di accendere la luce e, non trovando fogli di carta intorno, scrivi quella scena sul retro di una scatola delle scarpe. Succede. Succede che ti trovi ogni due minuti a spegnere e riaccendere la luce per aggiornare la scena, ampliarla a correggerla. Perchè quell'input di storia non ti mollerà fino a quando non la riterrai sicura su carta. Succede. Succede che un'esclamazione porti dietro di sè un racconto. E questo racconto ti tormenti. Decidendo dopo tre anni di buttare giù un rigo. Succede.

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